Differenze tra le versioni di "Rocca del Montesel"
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− | == 423m: ''Trans murum'' (fuori dalle mura) == | + | == Alta (423m): ''Trans murum'' (fuori dalle mura) == |
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+ | La fortezza a quota 370ms.l.m. è stata definita "''Citra murum"'' ("entro le mura")'','' poiché era parte della cinta muraria serravallese. Essa si trovava su una protuberanza del Monte Cucco, in posizione strategica e dominante sul circondario; assieme alla [[Turris Nigra]], posta sul versante opposto, controllava la Chiusa di Serravalle. Era situata vicino a quelli che oggi sono i ruderi della chiesetta di Sant'Antonio; si rinvengono dei resti di tale fortezza in due luoghi in particolare, in quanto essa era abbastanza articolata e, come detto, compresa nella cinta muraria. | ||
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+ | Fu citata per la prima volta nel 1347 come "Castro Montiselli" (da cui poi la denominazione "Montesel"). Secondo le fonti fu costruita nel 1340, anno della rasatura della fortezza più antica e alta (vedi q.423). Le due fortezze non operarono dunque mai contemporaneamente: questo è inoltre dimostrabile grazie a un'analisi dei resti, analisi che rivelano che i materiali impiegati nella costruzione della rocca a q. 370 sono gli stessi utilizzati in quella a q. 423.; quando la fortezza più antica fu quindi rasata, i materiali furono reimpiegati per la costruzione del nuovo Montesel. | ||
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primo recinto urbano di epoca caminese esteso dal Castello al rilievo del Montesel | primo recinto urbano di epoca caminese esteso dal Castello al rilievo del Montesel | ||
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Versione delle 14:35, 9 mag 2022
DA MODIFICARE TITOLO ("Rocca del Montesel")
La Rocca del Montesel è collocata sul Monte Cucco nell'area di Sant'Antonio (Serravalle) ed è composta da due fortezze, una collocata ad un'altitudine di 423ms.l.m. e la seconda ad una quota di 370ms.l.m.. Le due fortezze non operarono mai contemporaneamente, in quanto alla rasatura della fortezza più alta seguì conseguentemente la costruzione della bassa. Questo è dimostrabile grazie alle analisi sui resti, che hanno dimostrato un'analogia di materiali tra le due fortezze: i materiali impiegati per la costruzione della rocca a q.370 sono quelli della rocca a q.423.
Alta (423m): Trans murum (fuori dalle mura)
423m: Trans murum (fuori dalle mura)
La rocca più antica, quella situata a 423ms.l.m., venne menzionata per la prima volta nel 1340, precisamente il 7 ottobre, in occasione della nomina dei capitani della rocca stessa e di quella di Santa Augusta. Nello stesso anno (1340) venne distrutta dai veneziani. [...] È databile attorno a XI - XII sec.
Nel luogo di questo fortilizio furono scoperti alcuni ritrovamenti di età medievale come un'ascia in bronzo e del materiale fittile che si fa risalire al IX-V secolo a.C., una punta di pugnale, punte di verrettone e anche tratti di mura e resti di una torre a pianta approssimativamente quadrata (640m x 610m).
forse compreso nel sottostante, cit. 7 ottobre 1340. Distrutto da Venezia nel 1340 ("rasatura").
TROVATO: ritrovamenti medievali; poco sopra ritrovata ascia in bronzo e materiale fittile IX-V secc. a.C.
tratti di mura e resti di torre pianta quadrata (640x610)
ascia di bronzo, punta di pugnale, punte di verrettone
questa spianata è da alcuni ritenuta un'opera protostorica ed è da far risalire all'ultimo periodo caminese (primo trentennio XIV secolo)
struttura sub-ellittica circondata da fossati ocn resti di torre quadrangolare decentrata
Secondo Zanchetta: ca XI-XII sec., ma mai fatte ricerche
Bassa (370m): Citra murum (entro le mura)
La fortezza a quota 370ms.l.m. è stata definita "Citra murum" ("entro le mura"), poiché era parte della cinta muraria serravallese. Essa si trovava su una protuberanza del Monte Cucco, in posizione strategica e dominante sul circondario; assieme alla Turris Nigra, posta sul versante opposto, controllava la Chiusa di Serravalle. Era situata vicino a quelli che oggi sono i ruderi della chiesetta di Sant'Antonio; si rinvengono dei resti di tale fortezza in due luoghi in particolare, in quanto essa era abbastanza articolata e, come detto, compresa nella cinta muraria.
Fu citata per la prima volta nel 1347 come "Castro Montiselli" (da cui poi la denominazione "Montesel"). Secondo le fonti fu costruita nel 1340, anno della rasatura della fortezza più antica e alta (vedi q.423). Le due fortezze non operarono dunque mai contemporaneamente: questo è inoltre dimostrabile grazie a un'analisi dei resti, analisi che rivelano che i materiali impiegati nella costruzione della rocca a q. 370 sono gli stessi utilizzati in quella a q. 423.; quando la fortezza più antica fu quindi rasata, i materiali furono reimpiegati per la costruzione del nuovo Montesel.
La fortezza a q. 370m era dotata di antemurale
primo recinto urbano di epoca caminese esteso dal Castello al rilievo del Montesel
due tratti di mura urbane dalla porta di S. Giovanni verso il Montesel dal Duomo verso Sant'Augusta; lo spessore delle mura era di circa 2m con un cammino di ronda di circa 1m
torre centrale, portelletto, 12 o più soldati, pozzo-cisterna, struttura relativamente debole, oggetto di nuovi restauri e di rafforzamento difensivo
1402 fulmine colpisce la rocca
1434 ultimo intervento di manutenzione
il 12 aprile 1358 viene nominato comandante Nicoletus Benaza (primo comandante di cui siamo a conoscenza)
1536 la rocca viene completamente abbandonata
da qualche parte dire che il Baldo è stato modellato artificialmente e che non c'erano alberi
HO MESSO UN PO' DI IMMAGINI, POI SE NE POSSONO CANCELLARE E AGGIUNGERE DI ALTRE
Note
Bibliografia
forse da sistemare
- MORET ANTONIO, Serravalle piccola Firenze del Veneto, Vittorio Veneto, 1977, pp. 20-21
- TOMASI GIOVANNI, Serravalle medievale, Godega, 2002
- DELLA GIUSTINA MASSIMO, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
- SALVADOR ANTONIO, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.
- ARNOSTI GIORGIO, L’evoluzione delle logiche insediative e dell’organizzazione del territorio dall’epoca Romana al primo altomedioevo in "Il sistema difensivo di Ceneda: problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione". Atti del II Convegno (Vittorio Veneto, 4 maggio 1991)”, Vittorio Veneto, 1993, pp. 29-57, p. 46
- DE NARDI SERGIO, TOMASI GIOVANNI, L’agro centuriato cenedese, Studi e ricerche, Vittorio Veneto, 2010, p. 84
- ZANCHETTA MICHELE, Atlante dei castelli tra Piave e Livenza, Vittorio Veneto, 2021