Differenze tra le versioni di "Rocca del Montesel"

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'''FARE COLLEGAMENTI (X ES. TURRIS NIGRA)'''
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La Rocca del Montesel è collocata sul Monte Cucco nell'area di Sant'Antonio ([https://it.wikipedia.org/wiki/Serravalle_(Vittorio_Veneto) Serravalle]) ed è composta da due fortezze, una collocata ad un'altitudine di 423ms.l.m. e la seconda ad una quota di 370ms.l.m.. Le due fortezze non operarono mai contemporaneamente, in quanto alla rasatura della fortezza più alta seguì conseguentemente la costruzione della bassa. Questo è dimostrabile grazie alle analisi sui resti, che hanno dimostrato un'analogia di materiali tra le due fortezze: i materiali impiegati per la costruzione della rocca a q.370 sono quelli della rocca a q.423.
  
La Rocca del Montesel è collocata sul Monte Cucco nell'area di Sant'Antonio (Serravalle) ed è composta da due fortezze, una collocata ad un'altitudine di 423ms.l.m. e la seconda ad una quota di 370ms.l.m.. Le due fortezze non operarono mai contemporaneamente, in quanto alla rasatura della fortezza più alta seguì conseguentemente la costruzione della bassa. Questo è dimostrabile grazie alle analisi sui resti, che hanno dimostrato un'analogia di materiali tra le due fortezze: i materiali impiegati per la costruzione della rocca a q.370 sono quelli della rocca a q.423.
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==''Trans murum'' (fuori dalle mura) ==
  
==''Trans murum'' (fuori dalle mura) ==
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La rocca più antica, situata a 423ms.l.m., è databile attorno all' XI - XII sec. (ma non sono mai state realizzate ricerche approfondite) e venne menzionata per la prima volta il 7 ottobre 1340 in occasione della nomina dei capitani della rocca stessa e di quella di [https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Santa_Augusta Santa Augusta] <ref>Massimo Della Giustina, ''Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504'', Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178</ref>. La sua struttura era originariamente sub-ellittica, di un centinaio di metri di lunghezza e di 20-25 metri di larghezza, circondata da fossati e disponeva di quelli che oggi sono resti di una torre quadrangolare decentrata. A sud-est era difesa da un fossato, a ovest da un altro fossato e dalla torre sopra citata, a ridosso del fossato stesso; le dimensioni della pianta della torre erano 640x610cm. La muratura della fortezza aveva uno spessore di circa un metro ed era realizzata con conci di pietra locale.<ref>Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "''Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione''", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.</ref> Nel 1340 venne distrutta dai veneziani, e i materiali di cui era composta furono impiegati per la costruzione della nuova Rocca, a quota 370ms.l.m..  
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La rocca più antica, situata a 423ms.l.m., è databile attorno all' XI - XII sec. e venne menzionata per la prima volta il 7 ottobre 1340 in occasione della nomina dei capitani della rocca stessa e di quella di Santa Augusta. La sua struttura era originariamente sub-ellittica circondata da fossati con resti di torre quadrangolare decentrata Nello stesso anno (1340) venne distrutta dai veneziani.  
 
  
Questa spianata è da alcuni ritenuta un'opera protostorica ed è da far risalire all'ultimo periodo caminese (primo trentennio XIV secolo).  
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La spianata su cui era situata l'antica rocca è da alcuni ritenuta un'opera protostorica ed è da far risalire all'ultimo periodo caminese (primo trentennio XIV secolo). <ref>Massimo Della Giustina, ''Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504'', Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178</ref> 
  
Nel luogo di questo fortilizio furono scoperti alcuni reperti di età medievale come un'ascia in bronzo e del materiale fittile che si fa risalire al IX-V secolo a.C., una punta di pugnale, punte di verrettone e anche tratti di mura e resti di una torre a pianta approssimativamente quadrata (640m x 610m).     
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Nel luogo di questo fortilizio furono scoperti alcuni reperti di età medievale come un'ascia in bronzo e del materiale fittile che si fa risalire al IX-V secolo a.C., una punta di pugnale, punte di verrettone e anche tratti di mura e resti della torre prima citata a pianta approssimativamente quadrata (640cm x 610cm).     
 
    
 
    
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struttura sub-ellittica circondata da fossati con resti di torre quadrangolare decentrata
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'''Secondo Zanchetta: ca XI-XII sec., ma mai fatte ricerche'''
 
 
 
 
==''Citra murum'' (entro le mura) ==
 
==''Citra murum'' (entro le mura) ==
La fortezza a quota 370ms.l.m. è stata definita "''Citra murum"'' ("entro le mura")'','' poiché era parte della cinta muraria serravallese. Essa si trovava su una protuberanza del Monte Cucco, in posizione strategica e dominante sul circondario; assieme alla [[Turris nigra|Turris Nigra]], posta sul versante opposto, controllava la Chiusa di Serravalle. Era situata vicino a quelli che oggi sono i ruderi della chiesetta di Sant'Antonio; si rinvengono dei resti di tale fortezza in due luoghi in particolare, in quanto essa era abbastanza articolata e, come detto, compresa nella cinta muraria.  
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La fortezza a quota 370ms.l.m. è stata definita "''Citra murum"'' ("entro le mura")''<ref>Massimo Della Giustina, ''Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504'', Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178</ref>,'' poiché era parte della cinta muraria serravallese. Essa si trovava su una protuberanza del Monte Cucco, in posizione strategica e dominante sul circondario; assieme alla [[Turris nigra|Turris Nigra]], posta sul versante opposto, controllava la Chiusa di [https://it.wikipedia.org/wiki/Serravalle_(Vittorio_Veneto) Serravalle]. Il [https://www.google.com/maps/place/Monte+Baldo/@45.9950849,12.2723982,2951m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x477911ecf294c9c5:0x8dd8b73cdd056ed!8m2!3d45.9919004!4d12.2693833 Monte Baldo] (adiacente al citato Monte Cucco) fu modellato artificialmente, come si evince dalla struttura a "gradoni" che lo caratterizza, e originariamente era privo di alberi; si può dunque comprendere ancora meglio la posizione dominante che assumeva la fortezza, disponendo di un'amplissima visuale sul [https://it.wikipedia.org/wiki/Val_Lapisina Fadalto] al di là del Monte Altare. Essa era situata vicino a quelli che oggi sono i ruderi della chiesetta di Sant'Antonio; si rinvengono dei resti di tale fortezza in due luoghi in particolare, in quanto era abbastanza articolata e, come detto, compresa nella cinta muraria.  
  
Fu citata per la prima volta nel 1347 come "Castro Montiselli" (da cui poi la denominazione "Montesel"). Secondo le fonti fu costruita nel 1340, anno della rasatura della fortezza più antica e alta (vedi q.423). Le due fortezze non operarono dunque mai contemporaneamente: questo è inoltre dimostrabile grazie a un'analisi dei resti, analisi che rivelano che i materiali impiegati nella costruzione della rocca a q. 370 sono gli stessi utilizzati in quella a q. 423.; quando la fortezza più antica fu quindi rasata, i materiali furono reimpiegati per la costruzione del nuovo Montesel.  
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Fu citata per la prima volta nel 1347 come "Castro Montiselli" (da cui poi la denominazione "Montesel")<ref>Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "''Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione''", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.</ref>. Secondo le fonti<ref>Massimo Della Giustina, ''Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504'', Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178</ref> fu costruita dai veneziani nel 1340, anno della rasatura della fortezza più antica e alta (vedi q.423). Le due fortezze non operarono dunque mai contemporaneamente: questo è inoltre dimostrabile grazie a un'analisi dei resti, analisi che rivelano che i materiali impiegati nella costruzione della rocca a q. 370 sono gli stessi utilizzati in quella a q. 423.; quando la fortezza più antica fu quindi rasata, i materiali furono reimpiegati per la costruzione del nuovo Montesel.  
  
La fortezza a q. 370m era dotata di antemurale, forse di una torre e di un pozzo per la raccolta dell'acqua piovana. Le mura che si sviluppavano da qui giungevano a nord fin quasi all'abitato di Serravalle, facendo capo alla porta di S. Giovanni (o "della Muda"), e a sud nella zona di Piai, facendo capo alla porta di S. Lorenzo.
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La fortezza a q. 370m era dotata di antemurale, di una torre centrale con il relativo portelletto e di un pozzo-cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, fondamentale in caso di assedio. Poteva ospitare dodici o forse più soldati.<ref>Massimo Della Giustina, ''Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504'', Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178</ref> Le mura che si sviluppavano da qui giungevano a nord fin quasi all'abitato di Serravalle, facendo capo alla porta di S. Giovanni (o "della Muda"), e a sud nella zona di Piai, facendo capo alla porta di S. Lorenzo. Nel tratto tra quest'ultima e la fortezza le torri distavano tra loro tra i 35 e i 50 metri; le basi delle torri della cinta muraria (sia in direzione della porta di S. Giovanni sia in direzione della porta di S. Lorenzo) sono di dimensioni diverse: indicativamente vanno da un minimo di 4x4.5m a un massimo di 6x5m.<ref>Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "''Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione''", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.</ref>
  
primo recinto urbano di epoca caminese esteso dal Castello al rilievo del Montesel
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La fortezza fu ripetutamente rimaneggiata e restaurata: nel 1402 la Rocca fu pure colpita da un fulmine; l'ultimo intervento di manutenzione risale al 1434.
  
due tratti di mura urbane dalla porta di S. Giovanni verso il Montesel dal Duomo verso Sant'Augusta; lo spessore delle mura era di circa 2m con un cammino di ronda di circa 1m
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Il suo primo comandante di cui conosciamo il nome è Nicoletus Benaza, nominato capitano il 12 aprile 1358; il suo stipendio mensile, stando ai documenti, era di 12 lire.
  
torre centrale, portelletto, 12 o più soldati, pozzo-cisterna, struttura relativamente debole, oggetto di nuovi restauri e di rafforzamento difensivo
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Nel 1536 la Rocca venne completamente abbandonata.
 
 
1402 fulmine colpisce la rocca
 
 
 
1434 ultimo intervento di manutenzione
 
 
 
il 12 aprile 1358 viene nominato comandante Nicoletus Benaza (primo comandante di cui siamo a conoscenza)
 
 
 
1536 la rocca viene completamente abbandonata
 
 
 
 
 
'''da qualche parte dire che il Baldo è stato modellato artificialmente e che non c'erano alberi'''
 
  
 
== Note ==
 
== Note ==
[[File:Visuale a.jpg|miniatura|Visuale dal cucco sulla sinistra (fadalto)]]
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<references/>
[[File:Visuale b.jpg|miniatura|visuale dal cucco sulla destra (monte altare)]]
 
  
 
==Bibliografia==
 
==Bibliografia==
[[File:Bus.jpg|miniatura|Bus sotto piana 423]]
 
 
 
*Antonio Moret, ''Serravalle piccola Firenze del Veneto'', Vittorio Veneto, 1977, pp. 20-21
 
*Antonio Moret, ''Serravalle piccola Firenze del Veneto'', Vittorio Veneto, 1977, pp. 20-21
 
*Giovanni Tomasi, ''Serravalle medievale'', Godega, 2002
 
*Giovanni Tomasi, ''Serravalle medievale'', Godega, 2002

Versione attuale delle 14:49, 26 set 2022

Piana q.423
Tracce di muro q.423
Vallo naturale sotto piana q.423


La Rocca del Montesel è collocata sul Monte Cucco nell'area di Sant'Antonio (Serravalle) ed è composta da due fortezze, una collocata ad un'altitudine di 423ms.l.m. e la seconda ad una quota di 370ms.l.m.. Le due fortezze non operarono mai contemporaneamente, in quanto alla rasatura della fortezza più alta seguì conseguentemente la costruzione della bassa. Questo è dimostrabile grazie alle analisi sui resti, che hanno dimostrato un'analogia di materiali tra le due fortezze: i materiali impiegati per la costruzione della rocca a q.370 sono quelli della rocca a q.423.

Trans murum (fuori dalle mura)

Resti parte alta q.370

La rocca più antica, situata a 423ms.l.m., è databile attorno all' XI - XII sec. (ma non sono mai state realizzate ricerche approfondite) e venne menzionata per la prima volta il 7 ottobre 1340 in occasione della nomina dei capitani della rocca stessa e di quella di Santa Augusta [1]. La sua struttura era originariamente sub-ellittica, di un centinaio di metri di lunghezza e di 20-25 metri di larghezza, circondata da fossati e disponeva di quelli che oggi sono resti di una torre quadrangolare decentrata. A sud-est era difesa da un fossato, a ovest da un altro fossato e dalla torre sopra citata, a ridosso del fossato stesso; le dimensioni della pianta della torre erano 640x610cm. La muratura della fortezza aveva uno spessore di circa un metro ed era realizzata con conci di pietra locale.[2] Nel 1340 venne distrutta dai veneziani, e i materiali di cui era composta furono impiegati per la costruzione della nuova Rocca, a quota 370ms.l.m..

La spianata su cui era situata l'antica rocca è da alcuni ritenuta un'opera protostorica ed è da far risalire all'ultimo periodo caminese (primo trentennio XIV secolo). [3]

Nel luogo di questo fortilizio furono scoperti alcuni reperti di età medievale come un'ascia in bronzo e del materiale fittile che si fa risalire al IX-V secolo a.C., una punta di pugnale, punte di verrettone e anche tratti di mura e resti della torre prima citata a pianta approssimativamente quadrata (640cm x 610cm).

Resti parte bassa q.370
Visuale dal Monte Cucco sul Fadalto
Visuale dal Monte Cucco sul Monte Altare

Citra murum (entro le mura)

La fortezza a quota 370ms.l.m. è stata definita "Citra murum" ("entro le mura")[4], poiché era parte della cinta muraria serravallese. Essa si trovava su una protuberanza del Monte Cucco, in posizione strategica e dominante sul circondario; assieme alla Turris Nigra, posta sul versante opposto, controllava la Chiusa di Serravalle. Il Monte Baldo (adiacente al citato Monte Cucco) fu modellato artificialmente, come si evince dalla struttura a "gradoni" che lo caratterizza, e originariamente era privo di alberi; si può dunque comprendere ancora meglio la posizione dominante che assumeva la fortezza, disponendo di un'amplissima visuale sul Fadalto al di là del Monte Altare. Essa era situata vicino a quelli che oggi sono i ruderi della chiesetta di Sant'Antonio; si rinvengono dei resti di tale fortezza in due luoghi in particolare, in quanto era abbastanza articolata e, come detto, compresa nella cinta muraria.

Fu citata per la prima volta nel 1347 come "Castro Montiselli" (da cui poi la denominazione "Montesel")[5]. Secondo le fonti[6] fu costruita dai veneziani nel 1340, anno della rasatura della fortezza più antica e alta (vedi q.423). Le due fortezze non operarono dunque mai contemporaneamente: questo è inoltre dimostrabile grazie a un'analisi dei resti, analisi che rivelano che i materiali impiegati nella costruzione della rocca a q. 370 sono gli stessi utilizzati in quella a q. 423.; quando la fortezza più antica fu quindi rasata, i materiali furono reimpiegati per la costruzione del nuovo Montesel.

La fortezza a q. 370m era dotata di antemurale, di una torre centrale con il relativo portelletto e di un pozzo-cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, fondamentale in caso di assedio. Poteva ospitare dodici o forse più soldati.[7] Le mura che si sviluppavano da qui giungevano a nord fin quasi all'abitato di Serravalle, facendo capo alla porta di S. Giovanni (o "della Muda"), e a sud nella zona di Piai, facendo capo alla porta di S. Lorenzo. Nel tratto tra quest'ultima e la fortezza le torri distavano tra loro tra i 35 e i 50 metri; le basi delle torri della cinta muraria (sia in direzione della porta di S. Giovanni sia in direzione della porta di S. Lorenzo) sono di dimensioni diverse: indicativamente vanno da un minimo di 4x4.5m a un massimo di 6x5m.[8]

La fortezza fu ripetutamente rimaneggiata e restaurata: nel 1402 la Rocca fu pure colpita da un fulmine; l'ultimo intervento di manutenzione risale al 1434.

Il suo primo comandante di cui conosciamo il nome è Nicoletus Benaza, nominato capitano il 12 aprile 1358; il suo stipendio mensile, stando ai documenti, era di 12 lire.

Nel 1536 la Rocca venne completamente abbandonata.

Note

  1. Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  2. Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.
  3. Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  4. Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  5. Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.
  6. Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  7. Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  8. Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.

Bibliografia

  • Antonio Moret, Serravalle piccola Firenze del Veneto, Vittorio Veneto, 1977, pp. 20-21
  • Giovanni Tomasi, Serravalle medievale, Godega, 2002
  • Massimo Della Giustina, Il Senato Veneto per la fortezza di Serravalle. Dall’acquisizione veneziana al 1504, Vittorio Veneto, 2014, pp. 19-23, 167-178
  • Antonio Salvador, I resti delle fortificazioni: problemi di individuazione, rilievo, e datazione in "Il sistema difensivo di Serravalle, Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione", Vittorio Veneto, 3 marzo 1990 Atti del 1° Convegno, Vittorio Veneto, 1990, pp. 37-60, pp.46-49.
  • Giorgio Arnosti, L’evoluzione delle logiche insediative e dell’organizzazione del territorio dall’epoca Romana al primo altomedioevo in "Il sistema difensivo di Ceneda: problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione". Atti del II Convegno (Vittorio Veneto, 4 maggio 1991)”, Vittorio Veneto, 1993, pp. 29-57, p. 46
  • Sergio De Nardi, Giovanni Tomasi, L’agro centuriato cenedese, Studi e ricerche, Vittorio Veneto, 2010, p. 84
  • Michele Zanchetta, Atlante dei castelli tra Piave e Livenza, Vittorio Veneto, 2021