Luterani marci

Da Flaminio Wiki.
Jump to navigation Jump to search
Conegliano .jpg

Luterani marci

Variamente graficizzato con la lettera c o con s/z, secondo un’alternanza tipica della scriptio veneta del tempo, l’aggettivo ‘marci/marsi’, in italiano ‘marci’, accompagna costantemente il nome Luterani nelle testimonianze processuali rese da test di diversa condizione sociale a carico di veri o presunti seguaci della Riforma in Veneto.


Qualche esempio

Conegliano (TV)

L’espressione compare in una testimonianza agli atti processuali (1548-1549) contro i due rappresentanti più autorevoli della ‘congrega’ luterana di Conegliano, il pittore Riccardo Perucolo ed il falegname che collaborava con lui Niccolò Delle Monache, che si riunivano spesso da Giambattista l’oste dell’albergo al Cappello. Pernucolo fu  arso sul rogo nella piazza di Conegliano nella primavera del 1567

Errore nella creazione della miniatura: File con dimensioni maggiori di 12,5 MP
Palazzo Piutti, Piazza Cima (lato sud)
Errore nella creazione della miniatura: File con dimensioni maggiori di 12,5 MP


Errore nella creazione della miniatura: File con dimensioni maggiori di 12,5 MP
Palazzo Piutti, Piazza Cima (lato sud)


Palazzo Piutti in piazza Cima (lato sud)


Ricostruisce l’ambiente nel quale si sviluppò la vicenda Lionello Puppi (Belluno 1931-Treviso 2018), storico dell’arte e docente universitario prima a Padova e poi a Venezia, specialista del Rinascimento veneto

Errore nella creazione della miniatura: File con dimensioni maggiori di 12,5 MP

(1)  


‘E costoro a vose de’ popolo hano nome de luterani marci’

E costoro a voce di popolo si chiamano luterani marci


PUPPI, L (1995) Un trono di fuoco-Arte e martirio di un pittore eretico, Roma: Donzelli editore


                                                                             

Mussolente (VI)

Il documento che segue è conservato nell’archivio della Curia vescovile di Belluno ed è relativo al processo per eresia che coinvolse numerosi abitanti di Mussolente nel 1577


(2)


‘1577 di 25 marzo nella mia camera. Corona moglie di Iacomo Pasqueto, et fiola de Menego Trivisol denuntia, alla presentia del messer prè (prete) Battista capellan se san Roccho alli Casoni, et de me prè Zuane pievano, et dice haver inteso gia alquanti anni di boccha di mo Iseppo Follador, con occasione di esser un vener (venerdì) in casa, dove sentite a dire da mo Iseppo à sua fiola (figlia) Cecilia, che voleva andar à Marostega queste parole, Cecilia vamme à metter quella carne a schaldarsi! Rispose essa sua fiola messer pare le venere ancho (messer padre oggi è venerdì). E lui responde, che non la vuole vendere. Et poi essa Corona ritornata à casa di suo padre lì riferite le sopradette parole: il qual suo padre rispose lassai far, che i sono lutherani marsi’

ZULIAN, S (a cura di) Trascrizione degli atti della visita pastorale del 1570 in Mussolente, del Grande processo per eresia del 1577 contro varie persone di Mussolente e della visita pastorale del 1584 in Mussolente

Bassano, Venezia

(3)

Nel caso di Aquilina Loschi la testimonianza viene riportata in discorso indiretto: solo l’epiteto Lutherana marza è restituito in forma diretta

AMBROSINI, F  (1999) Storia di patrizi e di eresia nella Venezia del ‘500, Milano: FrancoAngeli storia  p 30


Nota linguistica

Se il significato dell’espressione Luterani marci risulta immediatamente intuitivo, qualche parola va spesa per descrivere l’espressione dal punto di vista semantico e morfologico.

Possiamo innanzitutto accostare questo sintagma all’espressione dell’italiano corrente ‘aver torto marcio’, parafrasabile con ‘aver completamente torto’. Luterani marci sarebbero quindi persone luterane al 100%, potremmo suggerire addirittura luterani ‘radicalizzati’.

Sotto l’aspetto morfologico, invece,  l’espressione è accostabile in generale al cosiddetto superlativo, che esiste in italiano anche per qualche categoria di nomi, come ad esempio ‘il generalissimo’ riferito al dittatore spagnolo del XIX secolo Francisco Franco. A differenza del tipo -issimo, però, si tratta qui di una forma analitica (più parole) e non organica (suffissale) di superlativo. Forme simili sono, ad esempio, l’italiano fumatore incallito, tifoso sfegatato, ecc nelle quali un aggettivo, spesso derivato da un participio passato, intensifica spesso peggiorativamente il significato del nome. Un’evidenza a favore di questa ipotesi è fornita dall’autore del romanzo in (1) che riporta, trovandola nei documenti giudiziari, anche la forma organica lutheranissimi per indicare gli eretici radicali della Conegliano cinquecentesca (PUPPI 1999: 42).

Descrizione del link
l link propone testi (ed icone) propri, testi altrui correttamente citati. Presenta inoltre articolazione interna con link di secondo grado (che ho reso in azzurro)


Esempio di livello AVANZATO